11.07.2025
L’associazione degli assicuratori malattia svizzeri prio.swiss ha presentato oggi ricorso al Tribunale amministrativo federale contro la pianificazione ospedaliera decisa di recente dal Cantone di Svitto in tema di medicina somatica acuta. Purtroppo il grande potenziale della collaborazione intercantonale prevista dalla legge non viene sfruttato. L’obiettivo del rinvio è di indurre il Cantone ad armonizzare e concentrare oltre i confini cantonali l’offerta di prestazioni degli ospedali in modo da garantire la qualità dell’assistenza sanitaria stazionaria per la popolazione. Si vuole inoltre evitare un’offerta eccedentaria di prestazioni sanitarie e doppioni che comportano costi elevati così da prevenire l’aumento dei costi della salute e dei premi e contrastare la già pesante carenza di personale specializzato. Gli assicuratori considerano il ricorso come una misura di estrema ratio prevista dalla LAMal per casi simili al fine di risolvere lo «stallo» nella pianificazione ospedaliera regionale, nell’interesse del Cantone, dell’intera regione e in particolare dei pazienti e delle pazienti.
La pianificazione ospedaliera presentata da Svitto rivela lacune in ambiti centrali che contrastano con i principi di pianificazione nazionale e con la giurisprudenza. Nella procedura di consultazione del 2024 gli assicuratori malattia, tramite le associazioni che hanno preceduto l’attuale associazione prio.swiss, avevano messo in evidenza le potenzialità di miglioramento. Nella sua decisione finale, il Consiglio di Stato di Svitto non ha tuttavia tenuto conto di quasi tutte le obiezioni presentate. prio.swiss chiede pertanto al Tribunale amministrativo federale di annullare la decisione concernente l’elenco ospedaliero 2025 medicina somatica acuta e di rinviarla al Consiglio di Stato affinché possa riconsiderare la pianificazione ospedaliera in conformità al diritto federale. L’elenco ospedaliero riabilitazione non è stato impugnato.
Mancanza di un coordinamento intercantonale
La legge impone una pianificazione ospedaliera coordinata su scala intercantonale per garantire un’assistenza ospedaliera che tenga conto dei bisogni della popolazione e che soddisfi i requisiti di natura economica. Il coordinamento deve assicurare in particolare la qualità delle cure dispensate ai pazienti, evitare sovracapacità poco efficienti, prevenire carenza di personale infermieristico nonché arginare i costi della salute. Soprattutto per un Cantone poco esteso come Svitto – che conta tre ospedali relativamente piccoli su un territorio molto ristretto – è importante armonizzare e concentrare su scala sovracantonale i mandati di prestazione agli ospedali in seno a una regione di assistenza comune di dimensioni più ampie.
Contrariamente a quanto richiesto dalla legge, la pianificazione ospedaliera presentata dal Cantone di Svitto non è stata coordinata in un’ottica intercantonale. Nel corso della procedura di consultazione, il governo cantonale di Svitto aveva fatto pervenire ai Cantoni limitrofi soltanto una bozza, invitandoli quindi a esprimere il loro parere. Tuttavia, gli effettivi compiti di coordinamento richiesti dalla legge, come ad esempio lo scambio in merito ai reali flussi di pazienti, non sono stati sufficientemente considerati. Ciò implica anche che i Cantoni confinanti assumano le proprie responsabilità in materia di pianificazione e siano disposti a coordinarsi. Le potenzialità offerte dalla concentrazione delle prestazioni al di là dei confini cantonali sono state insufficientemente considerate.
Nuove strutture costose nel Cantone
Al contrario: la nuova pianificazione prevede addirittura di istituire in seno al Cantone delle nuove strutture, molto costose, per prestazioni specializzate. Ad esempio, il nuovo mandato di prestazione all’ospedale AMEOS Einsiedeln nel campo dell’urologia è stato aggiudicato solo in modo limitato perché l’ospedale non soddisfa per nulla i requisiti basilari in tale ambito. Eppure tali strutture sarebbero disponibili con fornitori già esistenti a livello, appunto, extra cantonale.
Eludere i numeri dei casi pregiudica la qualità
Inoltre, in futuro la pianificazione ospedaliera presentata da Svitto prevede di «raggiungere» il numero minimo di casi previsti per le prestazioni specializzate in parte soltanto tramite la cooperazione intracantonale tra piccoli ospedali regionali e non per ciascuna sede ospedaliera. Questa pianificazione decentrale compromette il livello dei numeri di casi di tutti i fornitori e, di conseguenza, della qualità delle cure. I numeri minimi di casi per sede ospedaliera per gli interventi chirurgici sono una caratteristica qualitativa ampiamente affermata per garantire la qualità degli interventi grazie a un numero sufficiente di esperienze e pratiche maturate. Specialmente nel caso di interventi specialistici programmabili è importante concentrarli in centri sovraregionali specializzati al fine di garantire i necessari numeri di casi e, in ultima analisi, assicurare la qualità e l’economicità degli interventi. In questo caso, la qualità deve avere la precedenza rispetto alle cure dispensate in prossimità del comune di domicilio – e, si badi bene, che specializzazione e concentrazione non significano necessariamente grandi centri (urbani). Anche gli ospedali di piccola o media dimensione possono specializzarsi, anche se non in tutti i campi.
Ricorso finalizzato a migliorare la pianificazione ospedaliera
In fase preliminare, gli assicuratori avevano raccomandato di considerare il coordinamento e la collaborazione intercantonale in un’ottica che comprendesse regioni sanitarie di dimensioni maggiori e avevano evidenziato con spirito costruttivo i punti carenti e contrari alla legge insiti nella pianificazione. Pertanto prio.swiss si vede costretta, come ultima ratio, a fare uso del suo diritto di ricorso in qualità di organizzazione. L’obbiettivo del rinvio richiesto è quello di offrire al Cantone la possibilità di armonizzare e concentrare la propria pianificazione regionale in modo da garantire la qualità delle cure per la popolazione. Si vogliono così evitare sovracapacità regionali poco efficienti, prevenire la carenza di personale curante e arginare l’aumento inutile dei costi della salute.
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